Il progetto

Il progetto

Il progetto SOS-AP vuole dimostrare e diffondere le tecniche dell’AP ai sistemi maidicoli e viticoli lombardi, due comparti cruciali per l’economia regionale e caratterizzati da una redditività molto differente.

L’obiettivo centrale del progetto è quello di innovare il settore produttivo maidicolo e vitivinicolo lombardo per incrementarne la sostenibilità ambientale, riducendo l’impatto sul consumo e sulla qualità delle acque e aumentando il ricavo economico per gli agricoltori. In particolare, il progetto mira a diffondere tecniche e tecnologie di Agricoltura di Precisione ritenute particolarmente idonee, a conseguire sistemi maidicoli e vitivinicoli ad elevata sostenibilità ambientale. Le soluzioni proposte terranno in considerazione le peculiarità dei sistemi agricoli lombardi e rappresenteranno risposte concrete alla necessità di ridurre il consumo di acqua irrigua e fertilizzanti in ambito aziendale.

Il miglioramento dell’uso delle risorse idriche è oggi un tema cruciale in agricoltura.

Secondo l’Agenzia Europea dell’Ambiente l’agricoltura esercita ancora la principale pressione sulle risorse idriche rinnovabili; per adempiere ai requisiti di politiche sostenibili in materia di risorse idriche è importante supportare la dimostrazione e l’implementazione di tecnologie e pratiche che consentano di ridurre l’utilizzo della risorsa idrica in agricoltura, soprattutto in quelle zone caratterizzate da una scarsa disponibilità di acqua da fonti idriche superficiali.

In un contesto di crescente carenza idrica dovuta ai cambiamenti climatici, le politiche e gli strumenti per ottimizzare gli usi idrici divengono componenti chiave per uno sviluppo sostenibile. Anche in Italia, a causa dei ricorrenti periodi di carenza idrica che hanno colpito negli ultimi anni molte aree storicamente non soggette a scarsità, questi temi stanno divenendo sempre più attuali.

Similmente, l’utilizzo dei concimi e dei fertilizzanti azotati è oggetto di grande attenzione da parte dei legislatori poiché è causa, in caso di cattiva gestione, di diverse ricadute a livello ambientale in termini di inquinamento delle acque superficiali e profonde, nonché atmosferico. Nel contesto lombardo una buona porzione della superficie agricola è vulnerabile all’inquinamento delle acque da nitrati a causa di elevati input di azoto derivanti in parte dalla zootecnia intensiva; tali apporti interagiscono con sistemi di irrigazione spesso a scorrimento e con suoli con peculiari caratteristiche chimico-fisiche. Risulta quindi imprescindibile una razionalizzazione dell’uso dei fertilizzanti azotati al fine di mantenere stabili le rese, o aumentarle in termini quantitativi e qualitativi, con minori costi sia economici che ambientali per l’imprenditore agricolo e per la collettività.

La maiscoltura ha un ruolo fondamentale nel contesto agricolo lombardo. Le rese medie sono spesso ottenute con l’impiego di grandi volumi di acqua e alte dosi di fertilizzanti chimici azotati a cui va aggiunto l’azoto derivante dagli effluenti zootecnici.

In gran parte della pianura lombarda il mais è ancora oggi irrigato per scorrimento. In alcune aree, dove la disponibilità di acqua è storicamente limitata, nel corso degli ultimi decenni si verificata una conversione dei metodi nella direzione dell’aspersione. Macchine irrigue quali pivot e ranger sono state introdotte soprattutto in territori caratterizzati da aziende e appezzamenti di dimensioni superiori a quelli medi. Ad oggi le vendite di pivot e ranger alle aziende lombarde sta aumentando anche nelle aziende di dimensioni più limitate, poiché la competitività di queste tecnologie è cresciuta anche per tali contesti produttivi. Queste macchine irrigue, per loro stessa natura, ben si adattano ad applicazioni irrigue e fertirrigue a rateo variabile. Per quanto riguarda i fertilizzanti, l’agricoltura di precisione (AP), permetterebbe di dosarli non solo andando incontro alla variabilità temporale dettata dallo sviluppo delle colture (come già avviene) ma anche considerando la variabilità spaziale del sistema suolo-coltura. L’eterogeneità del suolo infatti è spesso significativa e ciò comporta effetti sull’efficienza d’uso dei fertilizzanti gestiti a dose uniforme. Gestendo in modo sito specifico gli appezzamenti, si raggiungerebbe una maggiore efficienza d’uso dell’azoto, un incremento del margine economico e una riduzione dell’impatto ambientale dell’agricoltura. Le tecnologie per l’applicazione dei fertilizzanti già permettono questa gestione sito specifica (spandiliquame e spandiconcime a dose variabile), oppure il tema della fertilizzazione potrebbe essere associato a quello della gestione irrigua (fertirrigazione). Nel caso della cerealicoltura lombarda e italiana, le ridotte superfici degli appezzamenti, il mancato ammodernamento del parco macchine e la scarsa informazione riguardo ai benefici economici e ambientali dell’AP sono i maggiori ostacoli all’adozione di tali tecniche.

Seppure la produzione vinicola Lombarda sia piuttosto ridotta (solo il 3% circa di quella nazionale), la Lombardia è tra le regioni che più sono cresciute negli ultimi anni in termini di valore e di numero di denominazioni d’origine. In tale settore produttivo esiste una forte spinta nell’acquisire innovazione e soluzioni tecnologiche che consentano di ottimizzare i processi produttivi e, al tempo stesso, portino il settore verso una gestione sempre più sostenibile della filiera, sia in termini economici che ambientali. In viticoltura, più che con altre colture, la massimizzazione del reddito avviene principalmente attraverso l’aumento del valore del prodotto, ovvero della sua qualità. La superficie irrigua della viticoltura lombarda è in costante aumento a seguito della liberalizzazione dell’irrigazione di soccorso nei vigneti a D.O. e alla ormai conclamata efficienza di questo fattore nel determinare la qualità delle produzioni soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici in atto. Allo stesso tempo questa pratica sconta una ridotta disponibilità della risorsa acqua nei territori destinati alle produzioni vitivinicole e una insufficiente formazione degli agricoltori nell’utilizzo di questo fattore.

Il progetto, per i due comparti maidicolo e vitivinicolo, si articola in due sottoprogetti:

Il sottoprogetto DIMOSTRAZIONE intende dimostrare agli agricoltori e agli altri destinatari del progetto l’efficacia ambientale e la sostenibilità economica delle innovazioni proposte. Le attività procederanno in parallelo ma con alcune differenze per il comparto maidicolo e quello viticolo.

Le dimostrazioni di SOS-AP saranno condotte in campi pilota (uno per settore produttivo) e i risultati saranno estesi alla scala aziendale, per supportare riflessioni e decisioni in merito alla sostenibilità ambientale ed economica delle innovazioni proposte da parte di diversi soggetti (agricoltori, tecnici e ricercatori di aziende private e istituzioni pubbliche, associazioni degli agricoltori, consorzi irrigui e di bonifica, decisori politici). 

Per il comparto maidicolo, si dimostrerà l’irrigazione VR con un pivot in grado di variare la piovosità in base alle caratteristiche del suolo modificando la velocità di avanzamento del braccio articolato. La gestione dell’input irriguo sarà dunque differenziata su settori circolari, con un investimento economico per adeguare gli impianti preesistenti minore di quello necessario ad attuare un vero “controllo per zone” che richiederebbe la gestione indipendente dei singoli ugelli. Per il comparto viticolo, si dimostreranno l’irrigazione e la fertirrigazione VR tramite un impianto a goccia suddiviso in diversi settori, in grado di gestire in modo indipendente l’irrigazione e la fertirrigazione in porzioni di campo con suoli differenti. In entrambi i campi pilota, la gestione dell’irrigazione VR sarà dimostrata usando le mappe di prescrizione statiche e aggiustandole, nel corso della stagione agraria, tramite un modello agro-idrologico.

Sull’intera superficie delle aziende pilota, si effettueranno: i) il monitoraggio dei suoli con sensori geofisici e del vigore della vegetazione con serie storiche di immagini satellitari, mentre tecniche di data fusion si applicheranno per individuare le zone omogenee di gestione degli input; ii) la delineazione di mappe di prescrizione statiche per l’irrigazione e la nutrizione azotata; iii) la simulazione di scenari di gestione ottimale dell’irrigazione e della fertilizzazione azotata e l’analisi a scala aziendale dei risparmi idrici, energetici e di fertilizzanti azotati ottenibili applicando le soluzioni VR proposte; iv) la conseguente valutazione della sostenibilità economica delle soluzioni a scala aziendale.

Per supportare il trasferimento delle tecniche proposte, SOS-AP, oltre a dimostrarne gli effetti positivi attraverso l’applicazione in aziende pilota, mira a incrementare le conoscenze tecniche presenti nelle aziende e tra i tecnici operanti nel settore e in istituzioni pubbliche tramite il sottoprogetto INFORMAZIONE.

La divulgazione delle tematiche relative alle procedure dell’AP per l’attuazione dell’irrigazione e della fertilizzazione VR in maidicoltura e viticoltura sarà realizzata attraverso strumenti e forme di comunicazione diversificati, con l’obiettivo di raggiungere molteplici gruppi di destinatari, differenziati per professione (imprenditori agricoli, tecnici del settore, agronomi, contoterzisti), ruolo sociale (associazioni di produttori, di agronomi e di contoterzisti, enti territoriali, decisori politici, ricercatori) e propensione all’innovazione (giovani imprenditori, donne imprenditrici).

Le attività previste per il sottoprogetto INFORMAZIONE sono:

  • Organizzazione di eventi informativi: per ciascun comparto verranno organizzati un workshop di inizio progetto, una giornata dimostrativa in campo; un convegno conclusivo;
  • Produzione di pubblicazioni divulgative su riviste di settore;
  • Condivisione sul sito web di progetto di materiale bibliografico sull’agricoltura di precisione, materiali prodotti nel corso del progetto, video informativi e seminari via web (webinar).